Cari lettori,

oggi vi propongo un argomento di nicchia, di cui si parla poco e si scrive ancora meno: il fenomeno del cosplay.
(tra i contributi italiani da cui ho tratto riferimento: Cantone, Laudanno 2013; Cantone,Laudanno et al., 2013).
Cos’è il cosplay?
Il cosplay è una pratica di travestirsi da personaggi tratti principalmente da anime, manga, videogiochi giapponesi, ma anche film e gruppi musicali durante eventi specifici (fiere del fumetto, prime cinematografiche ecc.).
Ma cosa significa “fare cosplay”?
Il famdom dei cosplayer può essere considerato come una sorta di nicchia i cui membri sono caratterizzati da valori e credenze di un certo tipo e al cui interno vige una gerarchia.
Dunque il “fare cosplay” non si limita al mero travestimento, ma consiste nell’imitazione del personaggio cercando di portarlo in vita (Cantone, Laudanno, 2013).
I valori del fandom
Per portare in vita il personaggio e non fare del “brutto cosplay” bisogna che ci sia:
  • Autenticità visiva: il costume, il trucco e l’acconciatura devono rispecchiare fedelmente il personaggio. È importante anche utilizzare dei costumi fatti a mano, non comprati e non utilizzati in precedenza.
  •  Autenticità narrativa: il personaggio deve essere rispettato nella sua espressività verbale e nella sua mimica facciale e corporea.
Personalità del cosplayer: uno studio pilota

Secondo uno studio pilota (Cantone, Laudanno et al, 2013) vi sono alcune dimensioni psicologiche che possono sottostare alla pratica del cosplayer. Queste hanno a che vedere con un senso di inadeguatezza personale e con aspetti di evitamento e ritiro sociale oltre che di una connessa fragilità narcisistica.

Secondo questi autori dunque la pratica del cosplay potrebbe essere un modo per dare un senso di maggiore consistenza alla propria identità e trovare al contempo un modo per tenere sedate le angosce.
Perché si fa cosplay?
Eccovi alcune ipotesi interpretative:
Può essere visto come spazio per l’espressione dell’identità in un ambiente di nicchia dove ci si sente più liberi
Può essere una fuga temporanea dai propri problemi e dalle pressioni della quotidianità
Può fungere da protezione rispetto alla socializzazione
Può essere una rappresentazione di aspetti diversi della propria identità che devono essere ancora integrati in un sé più adulto
Elementi positivi del “fare cosplay
Sembrerebbe che questa pratica aiuti nell’autoregolazione di sé e nella modulazione degli affetti.
In psicoterapia
Quando una persona pratica cosplay ci sta indicando un modo per conoscere aspetti della propria identità o di come vorrebbe essere. Durante l’adolescenza il corpo e l’espressione di sè sono aspetti che vengono posti in primo piano nell’interfacciarsi agli altri e il cosplay ne è una rappresentazione. E’ importante dunque cercare di comprendere gli aspetti più profondi di queste pratiche e riconnetterli all’identità in divenire del giovane adolescente.

Sara Pontecorvo

Sono Sara, una psicologa clinica e psicoterapeuta specializzata nell’approccio alle criticità della fase adolescenziale. ASCOLTO, CONFRONTO, FIDUCIA RECIPROCA. Su questo baso il mio rapporto con i ragazzi e le loro famiglie.

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